Elettrostimolazioni Muscolari

Tecnica di induzione della contrazione muscolare previo utilizzo di impulsi elettrici

Elettrostimolazioni Muscolari

La contrazione muscolare è la proprietà del muscolo di accorciarsi e compiere le proprie funzioni; quello che si verifica è un accoppiamento elettromeccanico dove l’impulso nervoso viene propagato alla cellula muscolare e convertito in movimento.

L’elettrostimolazione è una tecnica di induzione della contrazione muscolare previo utilizzo di impulsi elettrici.
Un muscolo denervato viene sottoposto a elettrostimolazione allo scopo di evitarne e/o rallentarne i fenomeni degenerativi, cioè trasformazione irreversibile della componente contrattile in tessuto fibroso; si cerca, pertanto di mantenere attivi, anche se ridotti, i processi metabolici connessi con la contrazione.

L’efficacia dell’elettrostimolazione del muscolo denervato dipende dal tipo di lesione nervosa periferica, per cui: in caso di neuroaprassia e assonotmesi è indicata; in caso di neurotmesi è sconsigliata, se non viene preceduta da intervento di microchirurgia nervosa.
L’elettromiografia è l’esame diagnostico che suggerisce il tipo di lesione del paziente.

Per un muscolo normoinnervato, invece, l’elettrostimolazione viene proposta per prevenire l’aggravamento dell’ipotrofia da non uso conseguente all’immobilizzazione di un arto fratturato. 
Per il miglioramento del trofismo e della forza muscolare bisogna associare l’esercizio attivo.

Durante ogni contrazione muscolare si liberano delle sostanze metaboliche che agiscono sui vasi e ne determinano vasodilatazione; ne deriva una migliore rimozione delle scorie metaboliche ed una maggiore nutrizione delle fibre muscolari. Inoltre la contrazione muscolare ha un effetto positivo sulla circolazione ossea che dipende, in gran parte, dalla vascolarizzazione muscolare.

La durata della seduta di elettrostimolazione di un muscolo varia da 10 a 20-30 minuti (dipende dalle dimensioni e profondità del muscolo da stimolare).